Che cos’è la LIS, la Lingua Italiana dei Segni? Ecco come funziona e quali sono le parole e le frasi più utilizzate.
La creazione di una Lingua Italiana dei Segni (LIS) è stata una vera e propria svolta nel campo della comunicazione per tutte quelle persone sordomute che possiedono un valido strumento per comunicare quotidianamente le proprie emozioni, stati d’animo e tutto quello che passa loro per la testa.
Il tutto ha avuto inizio soltanto nel 1960 da William C. Stokoe, linguista e sociologo americano che ha iniziato a riconoscere una vera e propria natura linguistica nell’alfabeto dei segni, che fino a quel momento era rimasto fine a se stesso.
Da qui è partita in tutto il mondo, Italia compresa, una lunga serie di ricerche che hanno permesso di sviluppare dei modi di esprimere parole, frasi e concetti attraverso l’utilizzo delle mani, le quali rappresentano una sorta di strumento “traduttore” tra la persona sordomuta ed il resto del mondo.
Oggi si tratta di un linguaggio conosciuto e diffuso, e pensate che è arrivato addirittura a Sanremo 2020, dove alcuni traduttori tra cui Mauro Iandolo, si preoccuperanno di rendere le canzoni accessibili anche ai sordi, traducendone le parole.
Lingua Italiana dei Segni: l’alfabeto LIS
La linguistica LIS, come si può immaginare, è assai complessa e ci sono dei veri e propri corsi per apprendere il linguaggio dei segni, anche online.
Dobbiamo, però, subito sfatare un falso mito: non esiste una lingua dei segni universale ma, al contrario, ogni nazione possiede una struttura diversa dalle altre. Insomma, paese che vai, lingua che trovi.
Per prima cosa, come accade in tutte le lingue, è necessario però apprendere l’alfabeto LIS. In questo breve video vengono mostrati i modi con cui si creano le lettere con le mani.
La linguistica lis del linguaggio dei segni, infatti, utilizza il canale visivo-gestuale per comunicare: ogni singolo messaggio viene espresso attraverso l’ausilio non solo delle dita delle mani, che sono fondamentali, ma anche da tutto il resto del corpo.
Tutte queste parole sono formate, come riporta Abilitychannel, da una serie di fonemi che vengono poi combinati sulla base di quattro “parametri funzionali”.
Come potete immaginare, apprendere questa modalità di comunicazione è davvero complesso: nel corso degli anni, infatti, all’interno della LIS ed in tute le altre lingue, si sono sviluppati alcuni dialetti ed alcune modalità gergali, rendendo il tutto ancora più complicato.
Ciò nonostante ci sono moltissime persone, sordi e non solo, che vogliono apprendere questo linguaggio: prima di iscriversi ai corsi per imparare la Lingua Italiana dei Segni, suggeriamo di guardare questo brevissimo video di introduzione a questo complesso ed affascinante mondo.
Oltre alla LIS, la lingua italiana dei segni, è giusto sapere che esistono anche quella americana (ASL), inglese (BSL) e francese (LSF), che sono le più famose.
“Ciao” e “Ti amo” nella Lingua Italiana dei Segni
In molti si chiedono come si dice “Ciao” e “Ti amo” nella lingua dei segni: anche i non addetti ai lavori, infatti, questi due concetti, il salutare e l’esprimere i propri sentimenti nei confronti della persona amata, sono curiosi di sapere qual è il modo esatto per esprimerli.
Per salutare, è necessario soltanto aprire e chiudere le mani per due volte ed il gioco è fatto, mentre dire ti amo nella lingua dei segni è un po’ più complesso, ma nulla di particolarmente complicato… basta solo un po’ di pratica!